Pur essendo nati sull’onda delle restrizioni delle libertà costituzionali del 2020 e delle imposizioni sanitarie del 2021, ci sentiamo di fare parte di un movimento di resistenza costituzionale più ampio e per questo motivo riteniamo – fra le altre cose – che il tema della tutela del patrimonio forestale e boschivo dell’Italia intera e in particolare della Toscana rappresenti un punto cardine di una visione alternativa e innovativa dei rapporti tra persone, ambiente e animali.

Se per molti versi il patrimonio boschivo della Toscana parte da un buon livello di partenza rispetto a molte altre regioni, negli ultimi anni esso è sottoposto a numerosi attacchi anche da parte di quelle istituzioni che dovrebbero proteggerlo e tutelarlo. Infatti, come mostrato nella trasmissione RAI Spotlight del 2022 dal titolo “L’affare dei tagli boschivi. Il prezzo dell’energia da biomasse legnose“, “Oltre la metà dell’energia ‘rinnovabile’ in Europa è prodotta bruciando legna. Si chiama biomassa forestale e secondo gli ambientalisti i circa 17 miliardi di euro di sussidi che riceve ogni anno mettono a rischio le foreste europee. Per questo l’Europarlamento sta discutendo se continuare a sovvenzionarla. Spotlight indaga sull’impatto degli incentivi alle biomasse legnose in Italia e Romania”.
Il 28 maggio 2022 a Firenze si è tenuta una importante manifestazione regionale contro i dissennati tagli boschivi degli ultimi anni e il 5 novembre 2022 a Monticiano si è tenuto un importante convegno di livello nazionale per portare a conoscenza di tutti il parere di diversi esperti di scienze forestali, in collaborazione con il progetto Forests for Life Toscana del W.W.F. .
L’attivista del Movimento per la Terra e la Comunità Umana Elisabetta Menchetti, membro del Coordinamento Protezione Montagnola Senese recentemente (il 03/02/2023) ha rilasciato una intervista per Radio Siena TV che merita di essere vista integralmente, per inquadrare al meglio il problema (dal minuto 53:20), durata 7 minuti:
Irregolarità nella gestione boschiva provinciale sono segnalate da anni anche dalla stampa locale, qui un esempio e qui un altro ma quello che ci preme evidenziare oggi è la distruzione sistematica e industrializzata di boschi e foreste allo scopo dichiarato di produrre energia ‘verde’. A tal fine, nelle ultime settimane, le associazioni che fanno parte del Coordinamento di protezione della Montagnola Senese (WWF Siena , Cai sez. Siena , Italia Nostra sezione di Siena, Comitato per la Salvaguardia della Montagnola Senese, Comitato dei Difensori della Toscana, Movimento per la Terra e per la Comunità Umana, Comitato Elsa Viva, Associazione Lagorà, Il Giardino dei Colori) hanno redatto un esposto alla Magistratura per chiedere che sia fatta luce sulle attività di taglio selvaggio nel nostro territorio, non dimenticando che recentemente la Consulta ha giudicato incostituzionale la recente Legge Regionale della Toscana sui tagli boschivi , proprio perché mirava a omettere la necessità di autorizzazione paesaggistica per i tagli in boschi ricompresi nelle aree dichiarate di notevole interesse pubblico ai sensi dell’art. 136 cod. beni culturali. Anche il C.A.I. ha evidenziato come i tagli boschivi sulla Montagnola senese distruggono anche i sentieri e la loro segnaletica.
Oltre all’esposto, le associazioni di cui sopra hanno richiesto una serie di incontri con i sindaci delle aree interessate e scritto loro una lettera per spiegare che “le nostre richieste sono semplici e importanti: trasparenza dell’operato amministrativo e coinvolgimento della popolazione; coinvolgimento delle nostre associazioni ambientaliste e dei comitati tramite incontri periodici; azione di pressione politica. Le autorità locali si facciano carico di esprimere tali istanze presso la Regione Toscana e i suoi uffici competenti. Che finalmente i sindaci si esprimano riguardo quanto sta avvenendo: la gente vuol sapere da che parte stanno”.
Qui potete visionare un altra intervista realizzata dalla Gazzetta di Siena agli attivisti che spiega dettagliatamente la situazione:
Intanto un obiettivo è già stato raggiunto: quello di informare la popolazione di una situazione ai limiti della legalità che si protrae da anni e che non terminerà molto facilmente, specialmente nel breve periodo, se non facciamo qualcosa come collettività perché i boschi sono patrimonio di tutti.
Qui di seguito alcuni articoli dalla stampa locale:





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A. A.